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Avere sotto gli occhi i luoghi dove viviamo e siamo cresciuti, ma non essere sicuri di vederli veramente. Dicono sia l’abitudine, che il cervello trova sempre il modo di risparmiare energia, anche rendendoci miopi verso le cose usuali, ma comunque importanti.

Si dice che per conoscere davvero un posto bisogna viverci. Ma, vivendoci, c’è il rischio di perdere una risorsa unica: la lucidità e la freschezza dello sguardo che ci permette di discernere ciò che, presi come siamo a vivere la vita di tutti i giorni nei luoghi di tutti i giorni, riusciamo al massimo a scorgere, ma che, spesso e volentieri, semplicemente ignoriamo. Vivere nel proprio ambiente, conoscerlo, significa anche, in misura variabile ed individuale, darlo per scontato.
Il problema, nell’attuale vita di tutti i giorni, sono gli automatismi, le procedure e i protocolli di attuazione, ormai necessari a vivere una cosiddetta normale routine. Una semplificazione necessaria, ma dannosa nei confronti dell’attenzione verso la realtà circostante.

Così abbiamo scelto il mezzo fotografico per ri-stabilire la giusta distanza tra noi e la realtà circostante. Un modo per restituire presenza e dignità alle cose visibili; per recuperare l’attenzione verso la realtà, apparentemente scontata e sempre uguale.


Ultime notizie: Sguardi sui Confini arriva a Santa Maria Nuova
Dopo il successo dell’esposizione fotografica presentata lo scorso luglio a Falconara Marittima, la mostra Sguardi sui Confini arriva a Santa Maria Nuova, per portare anche verso l’entroterra una visione in grado di ristabilire la giusta distanza tra noi e la realtà circostante.
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